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CAIVANO, al di là della sfiducia Monopoli continua a lavorare per il bene pubblico

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CAIVANO – Si è concluso ieri il consiglio comunale che ha visto l’approvazione, finalmente, della rateizzazione TARI, unico ordine del giorno che i consiglieri hanno voluto discutere, forse perché hanno sentito la mannaia della Corte dei Conti che gli sfiorava la nuca e non per puro senso di responsabilità verso i cittadini, come qualcuno ha voluto far intendere, visto che se davvero lo si faceva per puro senso di responsabilità non serviva assentarsi o alzarsi dai banchi per quattro consigli consecutivi.

Ma veniamo al dunque, il più è stato fatto e finalmente la “barzelletta” TARI è giunta al termine, peccato però che non ha riso nessuno. La TARI come più volte ribadito dall’amministrazione non aumenterà, le cifre sono le stesse dell’anno scorso, a dimostrazione della strumentalizzazione, inutile, che si è fatta su quest’argomento. Tanto è vero che il fine ultimo delle strumentalizzazioni attuate era volto alle dimissioni del sindaco. Dopo aver trovato una fascia tricolore tutta d’un pezzo che non si è piegata al “ricatto politico” e alle strumentalizzazioni, gli interpreti delle farse (aumenti, bugie, uomo solo al comando etc.) hanno dovuto capitolare sulla sfiducia che è stata protocollata ieri, e a scanso di imprevisti, si dovrebbe discutere nel prossimo e ultimo Consiglio comunale dell’era Monopoli.

Al di là di quello che sarà, il sindaco Monopoli non pensa a nulla e va avanti per la sua strada. Continua ad amministrare come se nulla fosse.

E’ di ieri la notizia che la gara sull’affidamento della videosorveglianza nelle zone periferiche di Caivano che sfrutterà i fondi per il Patto della Terra dei Fuochi è stata assegnata a Fastweb e da qui a poco partiranno i lavori per l’installazione di videocamere. Un bel traguardo targato Monopoli, visto che questo progetto si era impantanato nei meandri della burocrazia regionale e grazie alla caparbietà di quest’amministrazione è stato possibile rispolverare e tirare fuori quello che gli spettava di diritto. E così, sia le periferie di Caivano che di Crispano saranno le prime videosorvegliate nell’area a nord di Napoli.

Un’altra questione che più sta a cuore al primo cittadino caivanese è il castello medievale. Sotto la sua amministrazione è stato scovato il malaffare e sotto la sua consiliatura, Monopoli vorrebbe che sia ripristinata la legalità in quei lavori di ristrutturazione tanto chiacchierati dai cittadini caivanesi. Infatti stamattina il sindaco, insieme al Responsabile ai lavori pubblici Stefano Lizzi hanno scritto al direttore dei lavori Arch. Vitaliano Fusco per chiedergli di ripristinare quanto prima i lavori al castello, anche in modo parziale, cominciando a consegnare un progetto valido che permetta di poter consegnare alla città almeno tutte le stanze che possono essere adibite ad uffici comunali, lasciando per adesso allo stato attuale i lavori di ristrutturazione del cantinato.

Ancora una volta, non curante di quello che i dissidenti e l’opposizione gli hanno preparato, Simone Monopoli, vuole che la comunità caivanese possa risparmiare soldi, liberando quelle case che l’ente occupa in locazione per poter usufruire appieno delle sue proprietà immobiliari e portare ulteriori risparmi alle casse comunali.

Riserviamo ai nostri lettori l’opinione sul fatto che sia stato giusto o meno, mandare a casa un sindaco così.

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Caivano

De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

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NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

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Caivano

CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

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CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

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Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

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12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

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